carbonaia
C’era una volta nel bosco…
Un uomo che lavorava dall’autunno fino alla fine dell’inverno con qualsiasi tempo, era il carbonaio, l’uomo del fuoco.
Tagliata la legna preparava una catasta per parecchi giorni,
poi la copriva di terra e per per sette giorni e sette notti la faceva bruciare lentamente, col fuoco che cova dentro, sorvegliandolo affinché non prendesse il sopravvento e tutto andasse in cenere.
Quella del carbone è un’arte antica che richiede grande sapienza. Bisogna aver vissuto nel bosco per lungo tempo e aver fatto amicizia con gli alberi, conoscerli in tutte le essenze,
perché ognuna ha il suo carattere, e da ognuna si ricava questo e non quello, e occorre imparare a parlarci con il bosco,
e saper leggere il vento, e gli umori della notte.
Carbonaio non si diventa studiando, pensando, spesso lo si può essere per istinto, ma occorre essere un uomo che vive in simbiosi con la madre terra…
ARCHETIPO
È la dimora del fuoco che cova, la capanna della trasformazione, la legna che attraverso il fuoco diventa carbone che a sua volta bruciando, trasforma se stesso e l’energia che lui sprigiona produrrà effetti sulla realtà che lo circonda.
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Descrizione
Una montagnola conica come da tradizione montanara, riprende la forma delle antiche carbonaie una doppia struttura interna portante e esterna di chiusura, una vetrata che apre lo spazio vuoto interno verso l’esterno consente alla luce di entrare e
rendere confortevole l’alloggio.
Il camino caratteristico posto in cima al cumulo e da dove doveva uscire il fumo della combustione è diventato un lucernaio
posto sopra al letto che consente di guardare il cielo mentre ci si addormenta.
Il pavimento in legno, costruito con travi e con un tavolato recuperato dal materiale della carpenteria edile è sospeso da terra,
per garantire protezione dagli animali del bosco, attraverso dei pilastri ancorati al suolo.
all’interno lo spazio è studiato per ospitare due persone in modo spartano ma con comodo letto matrimoniale, la stanza è dotata di un impianto elettrico ad isola alimentato da pannelli fotovoltaici che garantisce l’illuminazione notturna, attraverso impianto di luci a led e la ricarica del telefono (se proprio non si riesce a farne a meno).
TECNICA COSTRUTTIVA
Una struttura interna autoportante realizzata secondo una cupola geodetica di fuller, e costruita grazie al legno riciclato dai pallet, e un rivestimento esterno realizzato con i tronchi recuperati dal tagli del bosco ceduo, riprende l’immagine del cumulo di legna e si integra perfettamente nell’ambiente.